“Lo sport è un ambiente duro per duri: chi ha bisogno di curare la propria componente mentale non è, né sarà mai, un vincente”. “Chi arriva alle Olimpiadi possiede doti particolari, straordinarie ed innate”. “La psicologia dello sport serve a curare gli atleti problematici”.
Queste sono solo alcune delle credenze sullo sport e sulla psicologia dello sport, ma siamo sicuri che sia davvero così? Davvero solo pochi eletti possono mirare all’eccellenza? Davvero gli atleti olimpici sono super uomini e super donne senza emotività e che non devono porre attenzione agli aspetti psicologici?
Le ultime Olimpiadi di Londra ci hanno mostrato che non è così: il bronzo di Valentina Vezzali conquistato più con la mente che con la tecnica, le mancate vittorie della plurimedagliata Federica Pellegrini, il crollo psicologico dell’oro olimpico di Pechino Alex Schwarzer.
Per tutti gli sportivi, a tutti i livelli e in tutti gli sport, motivazione e grinta sono decisive ad un passo dal traguardo, così come la sensazione di non rendere in gara come in allenamento o di perdere lucidità nei momenti più importanti accomuna giovani sportivi e grandi campioni.
La psicologia dello sport è proprio quella scienza che studia il comportamento umano legato all’attività sportiva, si occupa di personalità, motivazione, concentrazione, emozione e dinamiche di gruppo.
La psicologia dello sport non si limita solo al supporto di atleti di alto livello, proprio perché tutti gli sportivi affrontano le stesse situazioni, hanno le stesse paure e gli stessi dubbi ma anche la stessa voglia di farcela e di raggiungere i propri obiettivi, siano essi Olimpici o amatoriali. Lo psicologo dello sport opera nel mondo sportivo nel senso più ampio del termine, preoccupandosi di restituire valore al benessere individuale e garantire uno sport che sia veicolo di educazione alla salute.
La psicologia dello sport non ha l’obiettivo di creare tanti campioni ma ha come scopo quello di permettere ad ogni atleta di esprimersi al meglio delle proprie capacità, vivendo l’attività sportiva, sia essa agonistica o puro divertimento, in modo sereno e positivo, rendendo lo sport uno strumento di crescita e di benessere.
In quest’ottica lo psicologo dello sport collabora con allenatori, dirigenti e staff tecnico con strumenti e metodi specifici per far sì che la performance sia il momento in cui l’atleta dà il meglio di sè.
Quindi niente paura: pronti, partenza, viaaaaaa!!!!
E.P.