PSYCOGOLF: E SE LA GARA PARTE MALE?

Imparare a sfruttare le situazioni negative e la frustrazione di un inizio sotto tono lavorando sugli obiettivi, attraverso un self-talk positivo ed una gestione efficace dell’attivazione emotiva.

Oggi cerchiamo di capire come trasformare una performance deludente in una gara soddisfacente.

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PSYCOGOLF: COME GESTIRE AL MEGLIO LE EMOZIONI?

Il golf è uno sport molto particolare, caratterizzato da una notevole sproporzione tra il tempo effettivamente dedicato ad eseguire i singoli gesti tecnici e le “pause” che intercorrono tra un colpo e l’altro.

E’ proprio all’interno di questo contesto che la gestione delle emozioni assume un ruolo particolarmente rilevante per riuscire a mantenere od a recuperare la concentrazione necessaria ad affrontare ogni singolo colpo.

http://golftoday.it/video-golf-come-gestire-al-meglio-le-emozioni/

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COACH PIANIGIANI E L’EMOZIONE DURANTE IL TIME OUT

Il ruolo dell’allenatore è delicato e spesso difficile in quanto basilare per ogni singolo atleta e, nel caso di sport di squadra, anche per gli equilibri dell’intero gruppo.

Spesso si pensa che l’allenatore si occupi principalmente degli aspetti tecnici e strategici delle performance degli atleti ma questo è limitante e spesso non del tutto vero: soprattutto nel caso dei settori giovanili il coach è, infatti, un punto di riferimento ed un modello di identificazione per i suoi ragazzi, sia sul piano agonistico che su quello umano.

Il suo modo di comunicare è quindi fondamentale per trasmettere qualcosa agli atleti soprattutto nei momenti cruciali delle gare e delle partite e quindi tipicamente durante i time out (negli sport che li prevedono). Una comunicazione efficace in questi momenti delicati deve certo prevedere momenti dedicati agli aspetti tecnici e tattici ma non ci si deve mai dimenticare degli aspetti motivazionali ed emotivi.

Di seguito vi proponiamo un video in cui vediamo un momento particolare. Siamo all’europeo maschile di basket del 2011, la nazionale italiana  sta affrontando Israele e la situazione è difficile: la squadra non reagisce, sembra smarrita. Il coach decide quindi di basare il suo time out solo ed esclusivamente sull’emozione, sulla passione, sull’orgoglio dei suoi giocatori. per scuoterli, per cercare di aiutarli a reagire. Un time out storico da non perdere!

E.P.

LE OLIMPIADI DI SOCHI SONO FINITE….

Le Olimpiadi invernali di Sochi 2014 sono finite…. Cosa ci hanno lasciato? Ciò che ci lasciano i grandi eventi sportivi: tante emozioni belle e brutte, soddisfazioni e insoddisfazioni, grandi rivelazioni spesso inaspettate e delusioni da chi invece ci si aspettavano grandi prestazioni.

Una cosa è certa: nessuno degli atleti che abbiamo visto in questi giorni ha mollato! Tutti sono partiti con la voglia di dare il massimo. Ed è proprio questo l’obiettivo che tutti gli atleti, olimpionici e non, devono SEMPRE avere: dare il meglio di sé, non risparmiarsi, non avere paura, mostrare a se stessi prima che al mondo il frutto del proprio lavoro.

E magari la ricompensa non sarà una medaglia del metallo più prezioso ma qualcosa di diverso come per esempio la prestazione migliore di sempre che emoziona e gratifica più di qualsiasi riconoscimento esterno (si veda l’esibizione meravigliosa di Carolina Kostner e le sue lacrime di gioia), la realizzazione di un sogno (si veda il primato di medaglie conquistate per Zoeggeler), la gioia di essere una rivelazione, una sorpresa bella per se stessi e gli altri (si veda la stupenda Arianna Fontana).

Quindi godiamoci in un bel video i bei risultati dei nostri azzurri facendo attenzione però ad una cosa: conta sempre e solo dare il meglio di sé, i risultati sono solo una conseguenza!

Le gioie di Sochi 2014

E.P.

La gestione delle emozioni

Ogni atleta sa bene quanto le emozioni influenzino la prestazione.

Sperimentare emozioni intense durante una competizione tende ad

ostacolare la pianificazione dei gesti tecnici, sottraendo alcune delle risorse attentive necessarie all’esecuzione corretta dei movimenti,

rende difficile esercitare un buon controllo motorio, con uno scadimento nel monitoraggio del gesto tecnico in atto

ed infine impedisce il raggiungimento dello stato psicologico ottimale, condizione fondamentale per poter raggiungere lo stato di flow.

E’ proprio per questa ragione che per arrivare preparati ad una competizione gli atleti di alto livello si fanno aiutare da uno Psicologo dello Sport nella gestione della componente emotiva.

Sicuramente i nostri atleti arriveranno preparati alle Olimpiadi di Sochi!!!

Ed ora fatevi emozionare da questo video!!!

V.C.