GIOVANI E SCUOLA: VERSO UNA CULTURA DI SPORT
Oggi nel nostro paese i giovani che fanno sport, ad alti livelli e non solo, fanno fatica a conciliare sport e scuola. A volte questo porta a un drop out, all’abbandono dell’attività sportiva, soprattutto nei primi anni di liceo. Altre volte i ragazzi sono costretti ad accontentarsi di una carriera scolastica mediocre, anche quando desidererebbero dare di più.
Insomma sono costretti a scegliere. Come se sport e scuola fossero due entità antitetiche, ma non è così.
L’attività sportiva come quella scolastica sono un mezzo per la socializzazione dei nostri ragazzi, che sperimentano comunicazione e relazioni tra pari in un ambiente protetto e controllato. In più lo sport veicola impegno, costanza, motivazione intrinseca. E’ in grado di nutrire l’autostima e far crescere il senso di autoefficacia, per spingersi sempre oltre i propri limiti. Per fare sport sono necessari organizzazione, definizione di obiettivi, rispetto delle regole e degli altri.
Tutte queste capacità sono fondamentali anche per l’attività scolastica.
Nel momento in cui si obbliga un ragazzo a compiere una scelta, si veicola il messaggio che c’è una cosa più importante dell’altra, che anzi una è “giusta” e l’altra no. Ma non sarebbe meglio dare la possibilità ai nostri ragazzi di potersi esprimere in entrambi i sensi? La collaborazione tra scuola, società sportive e famiglie potrebbe creare la più potente rete di sostegno alla crescita dei nostri ragazzi, in un periodo cruciale come quello dell’adolescenza e non solo.
Il passo verso questa rete si riflette nel creare una cultura di sport condivisa, accentuando qual è il reale significato di sport, cosa comporta e le sue applicazioni nei contesti di vita più ampi.
M. M.